Sarà Cristina Chiabotto, Miss Italia 2004 e oggi affermata conduttrice televisiva, la testimonial italiana dell’edizione 2012 della Campagna Nastro Rosa, dedicata alla prevenzione del tumore al seno e giunta alla XIX edizione in Italia e XX edizione nel Mondo.
Ad ottobre, infatti, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società leader nella profumeria di prestigio, torneranno in prima linea nella lotta a questa grave patologia neoplastica, che registra un’incidenza sempre maggiore.
La Campagna Nastro Rosa, ideata negli Stati Uniti da Evelyn Lauder, di cui quest’anno ricorre il primo anniversario della scomparsa, e promossa in 70 Nazioni, ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sugli stili di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare.
Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere femminile. La sua incidenza è in costante crescita, in Italia ogni anno si ammalano più di 40 mila donne. Un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio.
Occorre sottolineare che sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografico. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute.
“Negli ultimi anni la mortalità per cancro alla mammella è in costante diminuzione – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente nazionale della LILT – Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging, sempre più precise e sofisticate ci consentono oggi di individuare lesioni in fase iniziale, quando il grado di malignità, l’indice di aggressività è basso ed il processo di metastizzazione è pressoché nullo. Se noi scopriamo un cancro sotto il centimetro la probabilità di guarire è di oltre il 90% e possiamo inoltre eseguire interventi conservativi che non provocano danni estetici alla donna, a beneficio della sua femminilità”.
Risultati impensabili solo 20 anni fa quando ancora il cancro al seno era considerata una malattia “incurabile” e solo il 30-35% delle pazienti guariva.